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Un'affascinante storia d'amore allegorica rimasta interrotta, l'avventura di un sogno, attribuita a un Guillaume de Lorris non meglio noto, fu ripresa in mano da Jean de Meun, che ne fece un poema filosofico: il risultato è il "Roman de la Rose" come da allora si è letto, la maggiore opera letteraria del Duecento francese. La prima parte della continuazione di Jean de Meun, che qui si presenta nell'edizione di Ernest Langlois, è un dialogo tra Ragione e l'Amante che piange il proprio fallimento davanti al castello di Gelosia, in cui è rinchiuso l'oggetto del desiderio. La traduzione nella stessa forma metrica dell'originale mira a riprodurne il ritmo, che è una caratteristica essenziale della sua scrittura, per dare almeno un'idea della sua qualità artistica, pur salvaguardando la resa letterale dei contenuti. Il libro è completato da un glossario esaustivo, pensato per consentire di avventurarsi nel testo originale anche a chi non sia esperto di francese antico.